Rimini | Colonia Novarese, Pdl all'attacco
Novarese, il Pdl punta il dito contro la vecchia amministrazione e incoraggia l'attuale giunta a risolvere il contratto con Coopsette. "Imputo - dice Giuliana Moretti - alla vecchia giunta una leggerezza nella stesura del contratto che prevedeva un primo e un secondo step. Per il primo step è stata prevista una penale in caso di non rispetto dei patti, che sono stati considerati rispettati. Ma per il secondo step non è stata prevista alcuna penale. Perché? In questo si potrebbe leggere un atteggiamento troppo ben disposto verso la Coopsette dal momento che si tratta di una cooperativa amica dell'amministrazione". L'unica strada secondo Moretti è quella di rivalersi sull'impresa. "Se non si rifacesse sulla Coop sette, farebbe un grave danno alla città e alla zona sud che chissà quanto dovrà aspettare per vedere la colonia realizzata e l'area welness funzionante".
Ancora più duro il compagno di banco Gennaro Mauro. "La leggerezza con la quale l’ex sindaco Ravaioli e l’ex assessore Melucci hanno sottoscritto la convenzione con la Coopsette che vanta l’eredità della cooperazione reggiana di ispirazione socialista dello scorso secolo, è ormai sotto gli occhi di tutti. Se oggi siamo a discutere se la cooperativa ha rispettato o meno agli obblighi contrattuali, nella misura da spingere l’amministrazione comunale di avvalersi di un team di legali per vederci chiaro, probabilmente nel 2005 Ravaioli e Melucci parlavano un linguaggio e i vertici di Coopsette capivano un’altro, e poi tutti insieme sottoscrivevano un contratto che non certo era un esempio di chiarezza in quanto lasciava spazio a diverse interpretazioni. Non sto scherzando, è andata proprio così: tra ex compagni non si sono capiti. Gli amministratori comunali credevano di aver stipulato un contratto che in otto anni ci avrebbe portato alla realizzazione di un “polo del benessere e centro termale” che potesse sensibilmente incrementare l’offerta turistica nell’ambito della parte sud della città. Mentre i vertici di Coopsette pensavano di essere vincolati solo a realizzare investimenti per poco più di nove milioni come indicato sul contratto, importo erroneamente sottostimato".
Anche l'attuale amministrazione ha le sue responsabilità. "Gnassi sollecitato anche dagli interventi degli esponenti del Popolo della Libertà avrebbe dovuto da tempo rapportarsi con i vertici di Coopsette, ma non l’ha fatto".